Pino Musi nasce a Salerno nel 1958.
Negli anni 70-80 viene influenzato dall’avanguardia teatrale che insieme all’immersione nella camera oscura lo portano all’uso drammatico e vibrante del bianco-nero. Molteplici aree di interesse segnano il percorso visivo di Musi: dall’antropologia al design, dalla produzione industriale all’architettura dove finisce per concentrare la sua attenzione. Elabora svariate monografie dedicate a opere di architetti internazionali, citiamo la "rilettura" della Cappella Notre Dame du Haut a Rochamp di Le Corbusier. Per interpretare l’essenzialitá progettuale di Terragni, per la prima volta, usa la tecnica digitale, operando un delicato lavoro di ripulitura di tracce aggiunte su sette opere fra le piú importanti dell’architetto comasco. Come per osmosi, l’occhio del fotografo si raffina, diventa tagliente, riquadra il paesaggio circostante l’architettura, eliminando o enfatizzando frammenti di realtá. Il risultato di questa ricerca, é composto da fotografie in bianco-nero di grande formato.




Casa del Fascio, Como (1936)
Stampa a getto d'inchiostro, 2001.